domenica 1 marzo 2015

Recensione: "Fuochi d'artificio, il piano segreto di quattro giovanissimi partigiani" di Andrea Bouchard


 
Titolo: Fuochi d'artificio, il piano segreto di quattro giovanissimi partigiani
Autore: Andrea Bouchard (che ringrazio per la copia digitale)
Edizione: Salani
Prezzo: 14,90€
Trama: Una grande avventura partigiana e una straordinaria storia di amore e di amicizia raccontata da uno degli autori italiani più amati dai ragazzi.
Alpi piemontesi, negli anni cruciali della Resistenza. Marta ha tredici anni, è magrolina, poco formosa e ha lunghi capelli biondi che la fanno sembrare tedesca. Un giorno suo fratello Davide, poco più grande di lei, le propone di aiutare la Resistenza contro nazisti e fascisti, all’insaputa degli stessi partigiani, che non li accetterebbero alla loro età. Davide ha un piano geniale, ma Marta si sente piccola, ha paura ed è contraria alla guerra. Il fratello però coinvolge anche Marco, un compagno di cui lei è innamorata, e quando conosce i partigiani da vicino Marta ne rimane affascinata. Così si ritroverà dentro un’avventura più grande di lei, che la esporrà a pericoli spaventosi, ma le permetterà di tirare fuori grinta, fantasia e indicibile coraggio, riuscendo infine a sconvolgere la guarnigione nazista della zona. Un romanzo in cui la fantasia si intreccia con la Storia, rispettandola e celebrandola, ma che va oltre, mettendo in relazione le domande dei ragazzi di oggi con le risposte di allora.            
 
 
Sebbene io adori il genere romanzo storico e sia in tutto e per tutto il mio genere preferito, non avevo mai letto nulla che riguardasse la resistenza, ad eccezione de Il sentiero dei nidi di ragno di Italo Calvino.
Ma soprattutto, non avevo mai letto un romanzo storico destinato ad un pubblico molto giovane, ma in grado di lasciare così tanto anche ad un pubblico adulto!
La storia che Fuochi d'artificio racconta è una storia senza età, una storia che non dovremmo mai dimenticare perché è la nostra storia, quella che i nostri nonni hanno vissuto, quella che ci rende come siamo e che ci ha restituito il paese in cui oggi viviamo. Un paese in cui regna la pace, un paese libero dai fascismi, un paese in cui i bambini hanno diritto alla spensieratezza della loro età.
Fuochi d'artificio è l'avvincente storia dell'ultimo anno di guerra, raccontato dalla voce di bambina di Marta, una tredicenne delle Alpi Piemontesi che, un po' per gioco e un po' sul serio, inizia ad aiutare segretamente i partigiani insieme al fratello maggiore Davide, l'amico Marco di cui è segretamente innamorata e l'amica del cuore Sara.
Oltre che un romanzo storico, Fuochi d'artificio è uno straordinario romanzo di formazione: un gruppo di bambini nati e cresciuti nella fascismo e nella guerra inizia, con l'incoscienza e la leggerezza tipica dei ragazzi, ad aiutare un gruppo di partigiani nascosti nelle Alpi piemontesi. I quattro non conoscono realmente i rischi a cui si espongono, ma lottano, celandosi dietro il nome in codice di Sandokan, lottano lo stesso per proteggere la libertà e quel futuro che il fascismo minaccia di toglier loro, nonostante le paure e i dubbi da bambini. Chi mai sospetterebbe di quattro ragazzini, troppo giovani perfino per diventare veri e propri partigiani?
Ma la guerra cambia le carte in tavola, e i bambini sono costretti a crescere in fretta. E chissà che la loro giovane età non possa invece essere un vantaggio? Il loro aiuto, ed in particolare l'astuzia, la sveltezza e la furbizia della piccola Marta saranno infatti necessarie alla causa.
E nel gruppo, man mano che le imprese si fanno più ardite e rischiose, si fa strada la consapevolezza, una consapevolezza più adulta, figlia della speranza, figlia del coraggio, figlia dell'amore per una patria che si vuole a tutti i costi proteggere, figlia della fame e della miseria in cui la guerra li ha gettati tutti, figlia della grinta e dell'energia di quattro piccoli grandi eroi che resteranno indelebili nella memoria del lettore.
La narrazione fresca e spontanea di Marta, pura e a tratti ingenua come soltanto quella di una bambina potrebbe essere, fa sorridere e commuovere, coinvolge il lettore, che gioisce per le vittorie dei partigiani e ne piange le perdite.
Ma soprattutto, ciò che Fuochi d'artificio lascia è un messaggio di speranza per il futuro: non è mai troppo tardi per cambiare le cose e non è mai troppo presto per combattere la propria causa e far valere le proprie idee.
E sfido a trovare qualcuno che potrebbe raccontare la speranza meglio di un bambino.
 
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Giorgia Blogger

2 commenti :

  1. Io ho 13 anni e dopo aver letto fuochi d'artificio sono rimasto senza parole perché sono un appasinato della seconda guerra mondiale grazie

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    1. Sono contenta di averti consigliato un bel libro! E' bello vedere che le nuove generazioni leggono con piacere. Grazie a te! :)

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