domenica 10 agosto 2014

Challenge: 30 Giorni di Libri e Letteratura, #2



#2: I 5 libri che ti sono piaciuti di meno (in assoluto) 
 
Anche qui, come per la sfida di ieri, trovo molto difficile scegliere cinque libri: un po' perché a 18 anni ne ho letti davvero tanti, e un po' perché è raro che un libro non mi piaccia per niente. Mi sforzerò per trovarne cinque! Ma almeno, concedetemi l'uso dell'ordine casuale...

"Jane Austen Book Club" di K. J. Fowler
 
Da vera austeniana, dopo la collezione completa di tutti i romanzi, anche gli inconclusi, ho creduto di non potermi lasciare scappare un romanzo ispirato al mondo di Jane Austen, come questo prometteva già dal titolo di essere. A maggior ragione, non potevo permettermi di lasciarmelo scappare, una volta trovato a metà prezzo al Mercatino dell'Usato...
E invece questo romanzo è stata una vera delusione: di austeniano ha soltanto il titolo e qualche vago riferimento nel corso della storia, che però non ha alcun legame con la storia che si svolge. Storia, per altro, poco interessante e scritta piuttosto male. Nessun personaggio spicca, hanno tutti una personalità piatta e dunque la narrazione degli eventi risulta piatta.

"Racconti del terrore" di E. A. Poe
Premetto che non amo questo genere di romanzi e non me ne vogliano i difensori ad oltranza dei classici e gli amanti di Poe, ma non sono riuscita neppure a finire questo
Forse per il genere molto lontano dai miei gusti (sono una vera fifona, tra l'altro!) o per lo stile troppo pesante e prolisso, ho davvero faticato a portare a termine anche solo alcune storie. Risultato? Conservo ancora il ricordo di due o tre storie (me ne  torna in mente proprio adesso una a proposito di un gatto), il cui ricordo a volte ancora mi tormenta.







"Il Sentiero dei nidi di ragno" di I. Calvino

Non potete immaginare quanto mi dispiaccia dover inserire anche Calvino in questa lista, è uno dei miei autori preferiti, lo trovate anche nella lista precedente!
Forse è proprio per il mio amore per l'autore che sono rimasta tanto delusa da questo romanzo, che ho portato a termine solo ed esclusivamente perché non mi piace lasciare le cose a metà (Poe è la sola eccezione)... e perché mi sembrava ingiusto nei confronti di Calvino che no, non se lo merita. Poco da dire: niente a che vedere con il Calvino della Trilogia degli Antenati ("Il Barone Rampante", "Il Cavaliere Inesistente" e "Il Visconte Dimezzato"), che ho letto e riletto e ho fatto leggere a mio padre poco fa, niente a che vedere neppure con "Se una notte di inverno un viaggiatore". Non sembrava neppure lo stesso autore, molto probabilmente perché questo romanzo è stato scritto in gioventù.


"Le affinità elettive" di J. W. v. Goethe

Anche in questo caso romanzo imploro la clemenza degli amanti e dei difensori dei classici. Ragazzi, lo sono anch'io, ma non può piacermi tutto... E questo romanzo mi ha annoiata come pochi altri.
Niente di personale contro Goethe, che ho scoperto con i "I dolori del giovane Werther", bellissimo romanzo epistolare che rileggerò di certo, e ho studiato approfonditamente a scuola, ma questo romanzo mi è sembrato davvero pesante e difficile da portare a termine. La conclusione, poi, mi ha quasi infastidito. Sembrava quasi come se Goethe si fosse stancato di questa terribile storia senza via di uscita, scegliendo dunque una fine ridicolmente scontata, che, alla luce degli avvenimenti di poco prima, appare poco appropriata.


Basta così. Ce ne sarebbe anche un quinto, a dir la verità, ma... voglio riservarlo per il giorno dedicato al romanzo più sopravvalutato, a mio parere. E poi, urterei sicuramente la sensibilità di molti, questo libro è amatissimo. Vi lascerò con questo dubbio...

Adesso tocca a voi!
Ci sono cinque romanzi che vi sono piaciuti poco o per nulla? Scrivetemi!
Giorgia Blogger

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