Titolo: Storia proibita di una Geisha
Autore: Mineko Iwasaki
Edizione: Grandi Tascabili Contemporanei Newton Compton
Prezzo: 6,90€
Trama: Mineko è una bambina schiva e solitaria quando alla tenera età di cinque anni viene allontanata dalla sua famiglia: l’anziana Madame Oima, direttrice di un’okiya, una casa per geishe di Kyoto, ha infatti deciso di farne la propria erede. Così per Mineko comincia una lunga e impegnativa formazione: estenuanti lezioni per apprendere antichi passi di danza, per imparare a suonare gli strumenti della tradizione e per acquisire tutti i segreti di quel cerimoniale rigido e severo che rende le geishe maestre di etichetta, eleganza e cultura. La ragazza s’immerge nello studio e non si concede alcuna distrazione, pur di realizzare il suo unico grande sogno: essere la migliore danzatrice del Giappone. E gli sforzi non saranno vani. Mineko Iwasaki diventa infatti la geisha più brava, ricercata e corteggiata di tutto il Paese. Testarda e fiera, si muove a proprio agio in un mondo che non ammette ribellioni, fino a quando, un giorno, decide di infrangere le regole austere sulle quali è fondata tutta la sua esistenza. Coraggiosa e intraprendente, abbandona le convenzioni che non le hanno permesso di vivere in maniera autentica e sceglie di tornare a essere semplicemente una donna.
Con eleganza, ironia e leggerezza, Mineko ci accompagna attraverso le trame e i segreti di una cultura millenaria, restia a svelarsi, osando strappare il velo di pudore che da sempre avvolge un universo frainteso.
Ho concluso le mie letture del 2013 in bellezza, con "Memorie di una Geisha" di A. Golden, che mi è stato regalato da una cara amica per Natale, una lettura che ho amato e che spero di poter recensire quanto prima.
Ho in mente di ideare un confronto tra quella lettura e quella conclusa oggi, "Storia proibita di una Geisha", la cui autrice, Mineko Iwasaki, è la Geisha intervistata da A. Golden, autore di "Memorie di una Geisha", la Geisha più famosa della sua generazione, alla base della cui storia vi è quella raccontata - con le dovute modifiche e licenze narrative dell'autore- nel romanzo che lo ha reso celebre.
Mi sono avvicinata al "Mondo del Fiore e del Salice" con la lettura di "Memorie di una Geisha" e ho scoperto il romanzo di Iwasaki tramite alcuni articoli di paragone fra il suo romanzo e quello di Golden. Poiché questo universo mi interessa, ho deciso di approfondire con la lettura di questo secondo romanzo -secondo soltanto cronologicamente parlando, ma non per quanto riguarda i contenuti, che non hanno nulla da invidiare a "Memorie di una Geisha".
Del confronto tra i due romanzi mi occuperò prossimamente, adesso vorrei analizzate soltanto "Storia proibita di una geisha".
Mi piacerebbe incominciare dal titolo.
"Storia proibita di una Geisha" è un titolo che non è fedele né al contenuto del romanzo - per nulla scabroso o "proibito"- nè al titolo originale, che in italiano si tradurrebbe semplicemente come "Geisha, una vita" o semplicemente come "Vita di una Geisha".
Non possiamo di certo incolpare l'autrice per questa mancanza, semmai il traduttore, che non si è premurato di scegliere un titolo che rispettasse le reali intenzioni dell'autrice ma un titolo che saltasse all'occhio e attirasse l'attenzione perché, innegabilmente, un titolo che ha la parola "proibito" al suo interno attira di più.
Ma allora, cosa vi è di "proibito" nel ruolo di una Geisha? Chi è veramente una Geisha?
Una Geisha - o, com'è più spesso chiamata nel romanzo, Geiko - è essenzialmente un'artista, che esercita la propria professione esibendosi come ballerina o musicista, o semplicemente attraverso un'arguta e brillante conversazione, in particolari case da tè chiamate "ochaya".
Nella sua biografia, Mineko Iwasaki si occupa principalmente di sfatare il mito che vedrebbe le Geisha come delle prostitute d'alto borgo, che vendono la propria compagnia e il proprio corpo ai clienti in cambio di denaro.
E' per questa ragione che trovo la scelta del titolo quantomeno infelice: il racconto della Geisha mostra quanto studio, quanta dedizione, quanti sacrifici e quante sofferenze siano determinanti per una buona carriera prima come Maiko, apprendista, e successivamente come Geiko, e quindi quanto questa figura sia lontana dallo stereotipo occidentale che vede le Geisha giapponesi come delle donne di facili costumi.
La biografia è davvero interessante, ricca di spunti di riflessione e di dettagli.
Ho particolarmente apprezzato lo stile ironico dell'autrice e la voglia di cambiamento che l'ha sempre spinta a migliorare la sua condizione e quella delle altre Geiko del quartiere di Gion, e più in generale la condizione delle donne lavoratrici. Mineko Iwasaki è una donna forte, che ha preso le redini della sua vita fin da piccola e che non ha mai permesso ad altri uomini o altre donne di decidere per lei, spinta dall'esempio di altre forti figure femminili che ha incontrato nel suo cammino.
Il romanzo ha due sole pecche: l'utilizzo fin troppo frequente di termini giapponesi, che è sì interessante ma rende la lettura complicata e dispersiva, e i continui flashback nella narrazione, che confondono il lettore e che sono ben poco chiari.
Consigliato ai lettori di "Memorie di una Geisha" e a chiunque sia interessato al "Mondo del Fiore e del Salice" o, in generale, alle tradizioni giapponesi.
"Credo ci sia una grande ironia nella professione che ho scelto.
Una perfetta geiko è sempre sotto i riflettori, mentre io ho trascorso la maggior parte della mia infanzia nascondendomi nel buio di un armadio. Una perfetta geiko fa uso di tutte le arti in suo possesso per soddisfare il suo pubblico, per regalare splendide sensazioni a ogni persona che incontra, mentre io ho sempre preferito attività solitarie. Una perfetta geiko è un elegante salice che si flette al servizio degli altri, mentre io sono sempre stata, per carattere, testarda, incline a contraddire tutti e molto, molto orgogliosa."
Spero che certe persone leggano la sezione commenti.
RispondiEliminaSono completamente d'accordo con quanto la mia amica ha scritto qui, soprattutto nel sottolineare le differenze che ci sono fra una Geisha (o Geiko) e una prostituta. Se qualcuno fosse indeciso tra Memorie di una Geisha e quest'ultimo libro, consiglierei senz'altro quello della Iwasaki. Il semplice motivo è che quello di Golden, Memorie di una Geisha, non ha molti riscontri con la realtà o con quel che è veramente il mondo delle Geisha. Se qualcuno vuole una favoletta ispirata a questo mondo affascinante, va bene. Ma quella non è la realtà, è pura finzione.
"Memorie di una Geisha" è, appunto, una storia ambientata nel complesso mondo delle Geishe -nel romanzo di Golden, che è molto meno accurato nei dettagli, non vengono chiamate Geiko- di Gion, una storia romanzata e un contorno reale ma fatti raccontati puramente inventati e liberamente ispirati al colloquio con la Iwasaki, purtroppo molti credono che tutto ciò che vi sia in "Memorie di una Geisha" corrisponda alla realtà.
EliminaConsiglierei la lettura di entrambi, per poter fare un buon confronto :) spero di occuparmene per iscritto quanto prima!