giovedì 24 luglio 2014

Recensione: "Fino all'ultimo respiro" di Rebecca Domino



Titolo: Fino all'ultimo respiro
Autore: Rebecca Domino
Prezzo: scaricabile gratuitamente (contatta l'autrice qui)
TramaAllyson Boyd è una diciassettenne come tante, nata e cresciuta ad Avoch, piccolo paesino scozzese. Un giorno deve andare a portare dei compiti a una ragazza della sua stessa scuola, Coleen Hameldon, e la sua vita cambia per sempre. Perché lei e Coleen diventeranno migliori amiche. E perché Coleen sta lottando da due anni e mezzo contro la leucemia.
Nella vita di Allyson entrano parole come chemioterapia, effetti collaterali, trapianto di midollo osseo, ma Coleen non vuole compassione. Vuole solamente una vita normale; una vita fatta di risate, scherzi, esperienze, viaggi, musica, chiacchiere e confidenze, fino a quando non sarà costretta a prendere una decisione che cambierà la sua vita, quella di Allyson e delle altre persone che le vogliono bene.
È possibile non avere paura della morte?
Ed è possibile insegnare a vivere?
Una storia sulla speranza, un inno alla vita. Un romanzo che ci ricorda il coraggio quotidiano di tutti gli adolescenti che lottano contro il cancro e quello degli amici al loro fianco.

Non conoscevo quest'autrice, mi sono messa per caso in contatto con lei tramite Facebook. E tramite il social network, mi ha proposto di leggere e recensire il suo secondo romanzo, cosa che faccio ben volentieri poiché il romanzo mi è piaciuto e mi ha coinvolta molto, soprattutto dal punto di vista emotivo.

Ho scelto di leggere questo romanzo perché mi interessa l'argomento trattato, ovvero la lotta contro il cancro, un argomento la cui urgenza si percepisce ogni giorno di più. 
Mi interessava vedere come la malattia e il suo decorso sarebbero state affrontate da una ragazza della mia età e il romanzo si occupa proprio di questo.

La storia è narrata in prima persona da Allyson, un'adolescente come tante, spensierata, frivola in quel senso buono del termine, come soltanto una diciassettenne potrebbe essere, accanita lettrice ma studentessa annoiata di una scuola superiore in un piccolo e monotono centro della Scozia, Avoch.
Allyson incontrerà Coleen per caso, recandosi in ospedale per portarle i compiti su richiesta della sua amica Sheona, che lo faceva abitualmente.

L'incontro casuale tra Allyson e Coleen cambierà la vita di entrambe, quella di Allyson, che imparerà a convivere con un mondo che le era estraneo e verso il quale provava un misto di pena e paura, l'ovattato e sterile mondo del reparto di oncologia in cui Coleen è spesso ricoverata, e quella di Coleen, che viveva con rassegnazione la solitudine e l'abbandono delle sue amiche, spaventate dalla malattia.
Tra le due ragazze si forma un'amicizia molto forte, un'amicizia esemplare che le vedrà crescere e maturare insieme. Si potrebbe affermare che del romanzo non sia protagonista Allyson o Coleen, ma lo sia la loro amicizia, che è il perno attorno al quale gira la storia, ancor più che la malattia di Coleen.

Allyson imparerà da Coleen ad amare la vita per quella che è e a godersi ogni singolo giorno senza la preoccupazione di dover pensare al domani. 
Coleen è infatti un personaggio profondamente fiducioso ed ottimista: non perché speri nella guarigione, ma perché nonostante la malattia non rinuncia al diritto di vivere la sua gioventù e di essere felice. Con il sorriso e l'ironia che riesce a conquistare tutti, Coleen affronta con coraggio e a testa alta il suo destino, senza la rabbia e la tristezza che ci si aspetterebbe da una diciottenne malata di leucemia che sa che, con molta probabilità, non arriverà a vedere l'anno seguente, ma nonostante ciò non ha paura di morire. 
Dal canto suo, Allyson si configura come una ragazza estremamente dolce, sensibile e premurosa. Con coraggio, lotterà contro la paura iniziale di affezionarsi ad una ragazza malata di leucemia, contro la paura di non avere il tempo di salutarla, contro la paura di non avere il tempo e la voglia di vivere tutte le belle esperienze tipiche dell'adolescenza. Allyson deciderà di prendersi cura di Coleen nonostante il cancro. Perché Coleen ha un cancro, ma non è un cancro, come sostiene la stessa Coleen nel romanzo. E l'approssimarsi della morte non porta con sé il rifiuto e l'abbandono progressivo della vita. Nonostante la malattia, Coleen sceglie la vita
E, in effetti, questo romanzo non è altro che un inno alla vita e alle gioie della vita. Anche quando la vita può sembrare crudele.

Lettura consigliatissima.

"Vivi, Allie! Non aver paura di vivere in maniera sbagliata, non c’è un modo
sbagliato sino a quando rimarrai fedele a te stessa e farai del tuo meglio per aiutare gli altri e rispettare il dono che ci è stato fatto: questo splendido mondo! Guarda i capolavori della natura, come possiamo essere di cattivo umore, materialisti, ipocriti o ingrati, quando ogni mattina l’alba tinge il cielo di colori diversi, quando guardiamo un fiore e ci rendiamo conto che i suoi petali sono una perfetta opera d’arte? Non cercare di spiegare l’inspiegabile, non potrai
mai conoscere appieno i segreti della natura, del mondo e dell’infinito. Nessuno può saperli e allora vivi! Vivi e non porti tanti perché! Un giorno, forse, sapremo tutto, oppure non sapremo mai niente. In fondo, che differenza fa? Socchiudi gli occhi e inspira, goditi l’aria nei polmoni, goditi ogni singolo respiro, Allie, e ricorda, io sarò nascosta nell’aria che senti intorno a te, con i miei sorrisi e le mie speranze, e tu mi sentirai dentro di te ogni volta in cui respirerai, ogni volta in cui il tuo corpo ti ricorderà che sei viva."
 
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Giorgia
Giorgia Blogger

martedì 22 luglio 2014

Acquisti del mese di luglio 2014 :)


Acquisti del mese di luglio 2014 :)

Buonasera, lettori! Questo mese analizzo in anticipo i miei acquisti mensili, perché fra pochi giorni parto per le vacanze estive e dubito che, in questa manciata di ore che mi separa dalla partenza, ...

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Giorgia
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martedì 15 luglio 2014

Napoli, cronaca della catena umana del 15 luglio a Port'alba


Napoli, cronaca della catena umana del 15 luglio a Port'alba

Ore 11.00, martedì 15 luglio 2014. Sebbene le previsioni meteo prevedessero una giornata nuvolosa e piovosa a tratti, il sole splende alto nel cielo di Napoli. Questa mattina a Port'alba, nel centro ...

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Giorgia
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lunedì 14 luglio 2014

I diritti imprescindibili del lettore


I diritti imprescindibili del lettore

da "Come un romanzo" di Daniel Pennac 1) Il diritto di non leggere. Naturalmente, “non leggere” non significa “non leggere mai“, o non si sarebbe più lettori… ma una qualche pausa dovremo ...

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Giorgia
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venerdì 11 luglio 2014

Napoli, sgomberata Port'alba, tra le proteste dei librai e dei lettori


Napoli, sgomberata Port'alba, tra le proteste dei librai e dei lettori

Negli ultimi giorni ha fatto scalpore la notizia della rimozione delle bancarelle che ospitavano libri usati a Port'alba, la via dei librai nel centro storico di Napoli. Sono napoletana, e amo ...

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Giorgia
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mercoledì 9 luglio 2014

JK Rowling torna ad occuparsi del mondo di "Harry Potter"


In occasione dell'ormai prossima conclusione dei Mondiali di Calcio 2014, JK Rowling torna ad occuparsi di Harry Potter, sulla piattaforma online Pottermore.

Harry Potter, che abbiamo lasciato diciassettenne nell'ultimo capitolo della saga, "Harry Potter e i Doni della Morte", è citato, ormai trentaquattrenne, assieme ai suoi amici Ron ed Hermione, che nel frattempo sono diventati marito e moglie e hanno tre figli, e alla moglie Ginny Weasley, sorella dell'amico Ron, dalla pungente penna di Rita Skeeter, inviata della "Gazzetta del Profeta", in un articolo sulla Coppa del Mondo di Quidditch, che si tiene in Patagonia. 


Dall'articolo scopriamo non solo della promettente carriera di Auror di Harry, che gli ha già regalato una seconda cicatrice, giusto per non lasciare sola la ben nota saetta, della carriera di Hermione al Ministero della Magia, e di quella di Ron al negozio "Tiri Vispi Weasley" assieme al fratello George, ma anche di quella di Neville Paciock e di Luna Lovegood, uno insegnante di Erbologia ad Hogwarts e l'altra naturalista.

QUI l'articolo completo, per tutti gli iscritti a Pottermore :)

Chi non è iscritto a Pottermore, può comodamente leggerlo qui!


Per i fans della saga, me in primis poiché sono cresciuta con Harry Potter e devo alla Rowling il mio amore per la lettura, questo breve articolo di circa 1500 parole è stato quasi come un tuffo nel passato, che i più nostalgici fra noi hanno letto come il ritorno ufficiale del maghetto. 
Ciò nonostante, un portavoce dell'autrice afferma che JK Rowling non ha, per il momento, intenzione di tornare a scrivere storie su Harry adulto

Avete letto l'articolo? Cosa ne pensate? Vi aspetto!
Giorgia
Giorgia Blogger

domenica 6 luglio 2014

Recensione: "Storia Proibita di una Geisha" di Mineko Iwasaki


 

Titolo: Storia proibita di una Geisha
Autore: Mineko Iwasaki
Edizione: Grandi Tascabili Contemporanei Newton Compton
Prezzo: 6,90€
Trama: Mineko è una bambina schiva e solitaria quando alla tenera età di cinque anni viene allontanata dalla sua famiglia: l’anziana Madame Oima, direttrice di un’okiya, una casa per geishe di Kyoto, ha infatti deciso di farne la propria erede. Così per Mineko comincia una lunga e impegnativa formazione: estenuanti lezioni per apprendere antichi passi di danza, per imparare a suonare gli strumenti della tradizione e per acquisire tutti i segreti di quel cerimoniale rigido e severo che rende le geishe maestre di etichetta, eleganza e cultura. La ragazza s’immerge nello studio e non si concede alcuna distrazione, pur di realizzare il suo unico grande sogno: essere la migliore danzatrice del Giappone. E gli sforzi non saranno vani. Mineko Iwasaki diventa infatti la geisha più brava, ricercata e corteggiata di tutto il Paese. Testarda e fiera, si muove a proprio agio in un mondo che non ammette ribellioni, fino a quando, un giorno, decide di infrangere le regole austere sulle quali è fondata tutta la sua esistenza. Coraggiosa e intraprendente, abbandona le convenzioni che non le hanno permesso di vivere in maniera autentica e sceglie di tornare a essere semplicemente una donna. 
Con eleganza, ironia e leggerezza, Mineko ci accompagna attraverso le trame e i segreti di una cultura millenaria, restia a svelarsi, osando strappare il velo di pudore che da sempre avvolge un universo frainteso.
 

Ho concluso le mie letture del 2013 in bellezza, con "Memorie di una Geisha" di A. Golden, che mi è stato regalato da una cara amica per Natale, una lettura che ho amato e che spero di poter recensire quanto prima. 
Ho in mente di ideare un confronto tra quella lettura e quella conclusa oggi, "Storia proibita di una Geisha", la cui autrice, Mineko Iwasaki, è la Geisha intervistata da A. Golden, autore di "Memorie di una Geisha", la Geisha più famosa della sua generazione, alla base della cui storia vi è quella raccontata - con le dovute modifiche e licenze narrative dell'autore- nel romanzo che lo ha reso celebre.
 
Mi sono avvicinata al "Mondo del Fiore e del Salice" con la lettura di "Memorie di una Geisha" e ho scoperto il romanzo di Iwasaki tramite alcuni articoli di paragone fra il suo romanzo e quello di Golden. Poiché questo universo mi interessa, ho deciso di approfondire con la lettura di questo secondo romanzo -secondo soltanto cronologicamente parlando, ma non per quanto riguarda i contenuti, che non hanno nulla da invidiare a "Memorie di una Geisha".
Del confronto tra i due romanzi mi occuperò prossimamente, adesso vorrei analizzate soltanto "Storia proibita di una geisha".

Mi piacerebbe incominciare dal titolo. 
"Storia proibita di una Geisha" è un titolo che non è fedele né al contenuto del romanzo - per nulla scabroso o "proibito"- nè al titolo originale, che in italiano si tradurrebbe semplicemente come "Geisha, una vita" o semplicemente come "Vita di una Geisha".
Non possiamo di certo incolpare l'autrice per questa mancanza, semmai il traduttore, che non si è premurato di scegliere un titolo che rispettasse le reali intenzioni dell'autrice ma un titolo che saltasse all'occhio e attirasse l'attenzione perché, innegabilmente, un titolo che ha la parola "proibito" al suo interno attira di più.
 
Ma allora, cosa vi è di "proibito" nel ruolo di una Geisha? Chi è veramente una Geisha?
Una Geisha - o, com'è più spesso chiamata nel romanzo, Geiko - è essenzialmente un'artista, che esercita la propria professione esibendosi come ballerina o musicista, o semplicemente attraverso un'arguta e brillante conversazione, in particolari case da tè chiamate "ochaya".
Nella sua biografia, Mineko Iwasaki si occupa principalmente di sfatare il mito che vedrebbe le Geisha come delle prostitute d'alto borgo, che vendono la propria compagnia e il proprio corpo ai clienti in cambio di denaro. 
E' per questa ragione che trovo la scelta del titolo quantomeno infelice: il racconto della Geisha mostra quanto studio, quanta dedizione, quanti sacrifici e quante sofferenze siano determinanti per una buona carriera prima come Maiko, apprendista, e successivamente come Geiko, e quindi quanto questa figura sia lontana dallo stereotipo occidentale che vede le Geisha giapponesi come delle donne di facili costumi.

La biografia è davvero interessante, ricca di spunti di riflessione e di dettagli. 
Ho particolarmente apprezzato lo stile ironico dell'autrice e la voglia di cambiamento che l'ha sempre spinta a migliorare la sua condizione e quella delle altre Geiko del quartiere di Gion, e più in generale la condizione delle donne lavoratrici. Mineko Iwasaki è una donna forte, che ha preso le redini della sua vita fin da piccola e che non ha mai permesso ad altri uomini o altre donne di decidere per lei, spinta dall'esempio di altre forti figure femminili che ha incontrato nel suo cammino.
 
Il romanzo ha due sole pecche: l'utilizzo fin troppo frequente di termini giapponesi, che è sì interessante ma rende la lettura complicata e dispersiva, e i continui flashback nella narrazione, che confondono il lettore e che sono ben poco chiari.
Consigliato ai lettori di "Memorie di una Geisha" e a chiunque sia interessato al "Mondo del Fiore e del Salice" o, in generale, alle tradizioni giapponesi.
 
"Credo ci sia una grande ironia nella professione che ho scelto.
Una perfetta geiko è sempre sotto i riflettori, mentre io ho trascorso la maggior parte della mia infanzia nascondendomi nel buio di un armadio. Una perfetta geiko fa uso di tutte le arti in suo possesso per soddisfare il suo pubblico, per regalare splendide sensazioni a ogni persona che incontra, mentre io ho sempre preferito attività solitarie. Una perfetta geiko è un elegante salice che si flette al servizio degli altri, mentre io sono sempre stata, per carattere, testarda, incline a contraddire tutti e molto, molto orgogliosa."

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Giorgia
Giorgia Blogger

Bolle di sapone
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