"Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici,
considerate se questo è un uomo:
che lavora nel fango,
che non conosce pace,
che lotta per mezzo pane,
che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna:
senza capelli e senza nome,
senza più forza di ricordare,
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato.
Vi comando queste parole:
scolpitele nel vostro cuore,
stando in casa, andando per via,
coricandovi, alzandovi,
ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi."
Ho 18 anni e ho già letto "Se questo è un uomo" 3 volte nella mia vita, l'ultima a inizio gennaio. Ho inaugurato quest'anno di letture con la rilettura di questo capolavoro che, sì, mi ha traumatizzata quando lo lessi per la prima volta a 14 anni -ero decisamente troppo piccola- per la crudezza delle descrizioni e il totale realismo dell'autore, che racconta una storia vissuta in prima persona.
Adesso credo che questi siano punti a favore del romanzo e che sia davvero straordinaria tanta "freddezza" e "lucidità", mai una parola fuori posto, in un uomo che ha vissuto tutto ciò e che lo racconta come soltanto un attento osservatore potrebbe fare.
Da leggere almeno una volta nella vita, e possibilmente non soltanto quando il giorno della memoria ci porta a ricordare le atrocità della Seconda Guerra Mondiale.
Adesso tocca a voi!
C'è un romanzo che vi ha traumatizzato? Scrivetemi!
L'ho letto anche io e alla domanda di oggi risponderò anche con questo libro!
RispondiElimina"Se questo è un uomo" tocca tutti...
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