mercoledì 30 settembre 2015

WWW Wednesday! #24


WWW Wednesday! #24

Buongiorno, cari lettori! Come state? La scorsa settimana non ho aggiornato questa rubrica perché... non avevo nulla di nuovo da raccontarvi, sigh. Ma adesso ho tante belle novità da condividere ...

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Giorgia
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martedì 29 settembre 2015

18 Young Adult in edicola a 7,90€


18 Young Adult in edicola a 7,90€

Vi segnalo l'uscita, tutti i lunedì a partire dal 28 settembre, dei migliori romanzi del genere young adult scelti da Il Corriere della sera, vostri per la modica cifra di 7,90€ caduno, ad esclusione ...

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Giorgia
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lunedì 28 settembre 2015

Acquisti del mese di settembre!


Acquisti del mese di settembre!

Buongiorno, lettori! Il mese è quasi finito e devo mostrarvi i nuovi arrivi. Anche questo mese mi sono data alla pazza gioia, e temo che a breve avrò bisogno di nuove mensole se continuo così :p Vi ...

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Giorgia
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giovedì 24 settembre 2015

Recensione: "Florence Gordon" di Brian Morton


Titolo: Florence Gordon
Autore: Brian Morton
Edizione: Sonzogno (che ringrazio per la copia cartacea)
Prezzo: 17,50€
Trama: Florence Gordon ha settantacinque anni e vive a Manhattan. Femminista ebrea divorziata, scrittrice scorbutica, attivista testarda e orgogliosa, detesta la maggior parte delle cose che la gente trova piacevoli e ama mettere gli altri in difficoltà. Mentre è alle prese con la sua settima fatica, un libro di memorie, un articolo del "New York Times" la definisce "patrimonio nazionale", catapultandola sotto le luci della ribalta e obbligandola a superare quel filo spinato che aveva eretto intorno a sé. La situazione precipita quando i suoi "cari" si trasferiscono da Seattle a New York: il figlio Daniel (che ha snobbato le orme letterarie dei genitori per diventare poliziotto), la nuora Janine (psicologa, pronta ad avere una relazione con il suo capo) e la nipote Emily (che sta cercando di capire cosa fare di una problematica storia d'amore). Tra i quattro, giorno dopo giorno, si intreccia una commedia irresistibile, all'insegna di una crudele sincerità ma anche di una sorprendente complicità emotiva. L'anziana signora, i cui corrosivi commenti sono una sorta di "versione di Barney" al femminile, non risparmia niente e nessuno. E forse proprio per questo i personaggi che la circondano (e i lettori di questo libro) finiranno per affezionarsi a lei e non poter più fare a meno della sua voce.


"Florence Gordon stava cercando di scrivere un memoir ma due fattori giocavano contro di lei: era vecchia ed era un'intellettuale. E chi mai al mondo, si domandava a volte, avrebbe voluto leggere un libro che parlava di una vecchia intellettuale? Forse c'era persino un terzo fattore, perché non era solo un'intellettuale, era anche femminista. E questo significava che, se mai fosse riuscita a fine quel libro, i critici lo avrebbero inevitabilmente bollato come polemico e petulante.
Se sei una vecchia femminista, qualsiasi cosa tu dica è polemico e petulante per definizione.
Florence chiuse il portatile. Non ne vale la pena, pensò.
Ma poi lo riaprì."

Leggere Florence Gordon è stata un'esperienza particolare, un'immersione a 360° nella vita di una famiglia, e nelle menti dei protagonisti. E' un romanzo brillante, ironico, atipico, un romanzo che non sono riuscita ad amare del tutto, ma neppure ad odiare del tutto.
Ciò che ho maggiormente apprezzato in questo romanzo è stata infatti la varietà di personaggi, più che la trama: in fin dei conti il romanzo non ha una vera e propria trama, inizia nel bel mezzo della storia e si conclude nel bel mezzo della storia, lasciando il lettore pieno di domande. Questo è insieme punto di forza e nota critica del romanzo: tanti dubbi, poche risposte. 
In compenso, tantissimi spunti di riflessione e personaggi interessanti, innanzitutto la protagonista, Florence, una scrittrice settantenne e femminista, un'antipatica in perenne conflitto col mondo e con gli uomini, un'antipatica che non si può proprio fare a meno di odiare e, insieme, ammirare per la sua forza e la sua tenacia, una donna forte e dura, una donna che mai mostrerebbe al mondo le sue debolezze. Florence è nata per arringare, per provocare, per stupire, per non cedere mai. E non cede neppure dinnanzi all'implacabile flusso del tempo. Altro che pacata nonnina, Florence è una guerriera, una combattiva! Una donna che ha rivendicato in passato i diritti delle donne e ha combattuto affinché queste avessero costumi più liberi, una donna in perenne lotta con un sistema che ormai non è più patriarcale, ma che lo è stato e ancora le permette di indignarsi e gioire delle conquiste passate. E' una donna che vive per il collettivo, un lupo solitario, un personaggio egocentrico ma non egoista, che si allontana dal mondo per guardarlo meglio e correggerne i difetti. Florence appare più il personaggio di sè stessa che una persona reale.

"Parlare con Florence era sempre spiacevole. La cosa straordinaria era che era spiacevole in modi sempre nuovi. Forse era un omaggio al personaggio di Florence: trovava sempre la maniera di sorprenderti."

Più che la storia di questa donna, Florence, scrittrice femminista settantenne scorbutica, orgogliosa e saccente, è la storia dei personaggi che ruotano attorno a lei come satelliti: troviamo in questa atipica foto di famiglia il figlio Daniel, inaspettatamente poliziotto, e dico inaspettatamente perché da lui ci si aspettava una carriera letteraria degna di quella dei due genitori, sua moglie Janine, una psicologa che ammira adorante la suocera, la sua eroina in gioventù, e incassa pazientemente ogni sua imbeccata, la nipote Emily, una ragazza sveglia, sagace e intelligente, più simile alla nonna di quanto ad entrambe piaccia ammettere, e un ex marito scrittore fallito, con il quale la donna ha mantenuto buoni rapporti dopo il divorzio.
Florence Gordon è un romanzo onesto, schietto, sincero, del tutto privo di falso buonismo e ipocrisia. E' un romanzo che prende il nome da un personaggio onesto col suo personaggio, fino alla fine. Ammetto di non aver amato il finale, che ha raffreddato il mio giudizio, ma in fin dei conti, a pensarci, era l'unico possibile, l'unico coerente con la personalità di Florence.
Leggetelo se v'interessa un curioso spaccato di vita metropolitana,

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Giorgia
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lunedì 21 settembre 2015

Pianeti Book Tag


Pianeti Book Tag

Buon pomeriggio, cari lettori! Da quanto tempo non pubblico un bel tag? Ho trovato questo simpatico tag che mi chiede di associare ad ogni pianeta un libro sul blog Ancora un Capitolo, dal quale ...

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Giorgia
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giovedì 17 settembre 2015

Recensione: "Un amore di carta" di Jean-Paul Didierlaurent


Titolo: Un amore di carta
Autore: Jean-Paul Didierlaurent
Edizione: Rizzoli
Prezzo: 15,00€
Trama: Agli occhi di Guylain, l’unica cosa importante era leggere. Snocciolava i testi con zelo meticoloso. E ogni volta, la magia funzionava. Staccandosi dalle sue labbra, le parole si portavano via un po’ di quella nausea che lo opprimeva all’avvicinarsi della fabbrica. Guylain Vignolles è un invisibile, uno di quegli esseri solitari che nessuno nota. Lavora in una fabbrica di riciclaggio, al servizio di un’impietosa trituratrice di libri invenduti soprannominata “la Cosa”. Nient’altro gli dà gioia, se non leggere a voce alta ogni mattina, sul solito treno delle 6:27, qualche pagina scelta a caso tra le poche che il giorno prima è riuscito a salvare dai denti d’acciaio dell’infernale macchinario. Questo fin quando, un mattino, sul treno trova una chiavetta usb. Rosso granata, che contiene il diario di una giovane donna: settantadue file scritti al computer da una certa Julie, signorina addetta ai bagni di un centro commerciale, pagine su pagine che irrompono come un diluvio nella sua vita sempre uguale. E dalle quali Guylain non saprà trovare riparo. Jean-Paul Didierlaurent ha scritto una storia d’amore al quadrato tra un uomo e una donna che si scoprono legati dalla passione per la lettura e ha dipinto un universo positivo nonostante tutto, perché sopra la coltre grigia di un’esistenza scandita da una routine desolante qualcosa c’è che solleva il cuore e apre lo sguardo: le parole, e le storie che le parole raccontano.


Se mi chiedessero di descrivere questo romanzo in tre parole, queste sarebbero breve, poetico ed intenso. Breve, perché la storia è raccontata in appena 190 pagine, intenso  perché è uno di quei libri che ti entrano dentro in punta di piedi e ti lasciano tanto, poetico perché, citando Le Figaro in quarta di copertina, questo libro è di "una leggerezza e una poesia che ci confortano".
Ed è davvero così. In questo libro troverete un'oasi di silenzio, pacatezza ed armonia che rende la lettura... Accogliente. Confortante. Rilassante. 
E' un romanzo di una bellezza discreta e silenziosa, un romanzo che non strilla, un romanzo che forse può non colpire, un romanzo che potrebbe forse non piacervi, per i suoi personaggi così ordinari e perché in fin dei conti non ha una vera e propria trama, un romanzo che somiglia fin troppo alla vita vera, ma che a me è piaciuto moltissimo proprio per queste ragioni. Mi ha ricordato a tratti il romanzo l'Eleganza del riccio e a tratti il film Il favoloso mondo di Amélie, un film che mi ha toccata molto.
Un amore di carta è un romanzo che racconta vite grige e timidi spiragli di luce che si manifestano nelle piccole cose: una lettura sull'autobus prima di recarsi a lavoro, la potenza del verso alessandrino declamato da un collega di lavoro, il sorriso delle vecchiette di un ospizio, le email di una sconosciuta che ci sembra di conoscere da sempre.
La storia di Guylain potrebbe essere quella di tanti di noi. E' un ragazzo segnato dalla nascita da un nome ridicolo, un ragazzo spento, ingrigito e svilito da un lavoro che non ama, come tanti al giorno d'oggi, figlio di una società in cui non è sempre possibile inseguire i propri sogni, una società che anzi, i propri sogni te li fa calpestare, distruggere. 
Una società che avvilisce. E così un lettore, col sogno dell'editoria e la passione per la lettura a voce alta, si trova a distruggere ogni giorno migliaia di libri nella fabbrica dove lavora, una fabbrica di smaltimento rifiuti, una fabbrica per la quale un libro invenduto non è una storia viva che aspetta di esser letta, ma nient'altro che un mucchietto di pagine da triturare. 
Guylain si trova a distruggere così, insieme ai libri, ogni giorno il suo stesso sogno, e non può far altro che raccogliere di nascosto le pagine superstite che il giorno successivo leggerà prima di andare a lavoro. E' il solo modo che ha per spezzare la malinconia e il grigiore della sua vita da single trentacinquenne, che altro sollievo non ha che raccontare la sua giornata al pesciolino rosso con cui vive, Rouget de Lisle, e dar vita alle parole che salva da quella macchina infernale tritura-libri che chiama La Cosa.

"Poco importava il contenuto, per Guylain, Ai suoi occhi, l'unica cosa importante era leggere. Snocciolava i testi con zelo meticoloso. E ogni volta, la magia funzionava. Staccandosi dalle sue labbra, le parole si portavano via un po' di quella nausea che lo opprimeva all'avvicinarsi della fabbrica."

Recandosi alla fabbrica, Guylain s'imbatte in una pen drive rossa, e interrompe così, per caso, la monotonia delle sue giornate. La misteriosa pen drive racconta di una sconosciuta, in settantadue pagine di diario una sconosciuta apre il suo cuore al suo computer portatile. Una sconosciuta che è come lui. Una ragazza vittima di un lavoro che odia, ma che le permette di studiare a fondo l'animo umano. Una ragazza con una seconda identità, una ragazza che è altro, oltre e dietro i panni che indossa. Perché ognuno è molto altro, dietro ciò che gli altri vedono, dietro ciò che per comodità scegliamo di vedere o che le convenzioni sociali suggeriscono.

"Quando si è responsabili di una toilette pubblica, qualunque essa sia, non sta bene battere il proprio diario al computer. Bisogna solo pulire da mattina a sera, tirare a lucido le pareti cromate, strofinare, strigliare, sciacquare, rifornire i gabinetti di carta igienica e nient'altro. Da una signora dei bagni ci si aspetta che pulisca, non che scriva. La gente può concepire che faccia delle parole crociate, delle parole intrecciate, delle parole nascoste o rinchiuse in griglie di ogni tipo. Quella stessa gente può perfino ammettere che nei tempi morti legga fotoromanzi, riviste femminili, giornali TV, ma che con le mie dita rovinate dalla varechina io batta sulla tastiera di un portatile per registrare i miei pensieri è una cosa che sfugge al loro comprendonio. Peggio, che induce al sospetto. [...] Ho rapidamente dovuto arrendermi all'evidenza che in genere la gente ti chiede una cosa sola: che tu le restituisca l'immagine di ciò che vuole che tu sia. E l'immagine che io proponevo era l'ultima cosa che voleva. [...] Perciò, se c'è una lezione che in ventotto anni di presenza sulla Terra ho certamente imparato, è che l'abito deve fare il monaco, poco importa quello che c'è sotto. Da allora gioco all'illusionista, confondo le acque."

Guylain e Julie sembrano due facce della stessa medaglia, due anime profonde e solitarie che giocano a rincorrersi, senza conoscere l'un l'altro. E Guylain non riesce a non liberare le parole di Julie, leggendo il suo diario ad alta voce ogni mattina sul bus, prima di recarsi alla fabbrica, come faceva con le pagine salvate dal macero. 
E' possibile innamorarsi di una sconosciuta, della quale non altro non conosciamo che i più reconditi pensieri del suo diario virtuale?
Un amore di carta è la storia di una ricerca. Ogni personaggio, ogni splendido, profondo, complesso personaggio di questo romanzo, cerca qualcosa, ma tutti sono accomunati della ricerca, che è fondamentalmente quella di un senso, un senso ai propri giorni, al proprio percorso, al proprio io. 

"Ho come l'impressione che anche tu abbia trovato la tua, di ricerca."

Protagonista indiscussa, la parola. La parola che salva dalla monotonia di giorni grigi e spenti, la parola che dipinge un universo migliore e positivo, anche in mezzo alle avversità e alle insoddisfazioni di una vita che non ci appartiene davvero.

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Giorgia
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mercoledì 16 settembre 2015

WWW Wednesday! #23


WWW Wednesday! #23

Buonasera, lettori! Sono ancora in tempo per fare il bilancio delle mie letture di metà settimana? Spero mi perdonerete per il ritardo, ma ho tante belle novità da raccontarvi, e non vedo l'ora ...

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Giorgia
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lunedì 14 settembre 2015

Recensione: "Il mondo di Anna" di Jostein Gaarder



Titolo: Il mondo di Anna
Autore: Jostein Gaarder
Edizione: Longanesi
Prezzo: 14,90€
Trama: Anna è una ragazzina strana, animata da un amore profondo per la natura e dotata di una fervida immaginazione che talvolta la confina in un mondo tutto suo. Nel piccolo villaggio della Norvegia dove vive, cerca di figurarsi il proprio futuro e subito scorge il sinistro profilo della catastrofe ambientale che minaccia la Terra. Non sono gli studi, gli svaghi e i primi innamoramenti a riempire le sue giornate, ma la preoccupazione ossessiva per il destino incerto di alcune specie animali.
Anna è una ragazzina davvero strana, eppure lo psicologo che la segue non fa che ammirare l’impegno e il senso di responsabilità di un’adolescente dall’intelligenza non comune. Ma all’alba del suo sedicesimo compleanno, Anna fa strani sogni ricorrenti: sogna un futuro dove tutto è perduto, dove gli effetti devastanti della mano dell’uomo sulla natura sono drammaticamente evidenti. Sente allora che deve fare qualcosa, e deve farlo adesso. Non è al comando di una superpotenza o di una grande multinazionale, eppure il piano che sta per concepire, insieme a un amico che come lei non ha paura di osare, potrebbe cambiare per sempre il destino del pianeta.
Dopo Il mondo di Sofia, Jostein Gaarder ci consegna un romanzo che con la grazia e la semplicità delle favole non ci parla solo di temi ecologici ma ci permette di considerare il nostro posto nel mondo in una prospettiva sorprendentemente nuova.


"Durante le feste alcune renne selvatiche si erano avvicinate alle fattorie. Qualcuno scherzando aveva detto che Babbo Natale, dopo aver distribuito i regali, aveva dimenticato in giro le sue bestie. Ma non era mai successo che le renne si avvicinassero ai centri abitati. Qualcuno aveva cercato inutilmente di dar da mangiare a quegli animali smarriti e spaventati. Anna aveva capito che era un fatto allarmante. Aveva capito perché le renne erano scese in pianura. Babbo Natale non c'entrava niente."

Ancora una volta, la protagonista dell'ultimo romanzo del norvegese Jostein Gaarder è una ragazzina strana, anomala, particolare, animata da una passione insolita. Una sedicenne che, mentre le altre discutono di ragazzi e reality show, s'interessa d'ecologia e si chiede quali possano essere le reali possibilità di sopravvivenza e di salvaguardia del nostro ecosistema. Anna è ragazzina sveglia e intelligente, acuta e incredibilmente fantasiosa, ma seriamente preoccupata per le sorti del nostro pianeta: cosa possiamo fare, ognuno nel nostro piccolo, per garantire a chi verrà dopo di noi di vivere in un mondo bello almeno quanto il nostro? Cosa possiamo fare per fermare l'estinzione della maggior parte delle specie animali e vegetali del nostro pianeta?

"La base di ogni etica è la regola d'oro, detta anche etica della reciprocità: fai agli altri quel che vorresti fosse fatto a te. Ma non è più sufficiente che questa regola abbia una dimensione orizzontale, vale a dire che valga solo tra “noi” e “gli altri”. E’ ora di renderci conto che la regola d'oro ha anche una dimensione verticale: fai alla prossima generazione quel che vorresti che la generazione precedente avesse fatto a te."

Il fulcro del romanzo è infatti la responsabilità individuale che ognuno di noi ha di fronte alla questione ambientale: siamo tutti responsabili delle sorti del nostro pianeta, e tutti possiamo fare qualcosa per aiutarlo. 
Scopriremo così che Anna non è una ragazza tanto diversa dalle altre, ha tutta la creatività, la fantasia e la spontaneità che caratterizzano la sua età: il futuro è il mano ai giovani, e anche e soprattutto il futuro del nostro pianeta. Servono idee nuove, idee fresche, idee attuabili. Idee che arriveremo a scoprire piano piano in questo cammino accanto ad Anna e al suo ragazzo Jonas, come lei appassionato di questioni ambientali.
Ciò che sempre colpisce in un romanzo di Gaarder è la sua capacità di trattare questioni importanti, delicate, e se vogliamo anche insolite, senza mai essere noioso o pedante: il romanzo fila scorrevole e coinvolgente, mischia narrazione a scienza e filosofia in una trama fitta di colpi di scena e interessantissimi spunti di riflessione. E' un romanzo scientifico e filosofico, oltre che una splendida favola moderna che insegna il rispetto per il nostro ecosistema, così bello e fragile. Un romanzo da leggere.

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mercoledì 9 settembre 2015

WWW Wednesday! #22


WWW Wednesday! #22

Buon pomeriggio, cari lettori! Come va? Avete ripreso i vostri impegni autunnali? Io ho ancora qualche settimana di tregua prima di incominciare i corsi all'università, ma sto comunque studiando ...

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Giorgia
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sabato 5 settembre 2015

Nuove uscite in libreria! #Settembre 2015


Nuove uscite in libreria! #Settembre 2015

Buon pomeriggio, lettori cari! Come state? Cosa farete in questo weekend? Qui a Napoli oggi il tempo è uggioso e minaccia pioggia, non invoglia ad uscire. Ma sapete? Il sole della mia bella città mi ...

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Giorgia
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Bolle di sapone
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