domenica 31 maggio 2015

Recensione: "Qualcuno con cui correre" di David Grossman



Titolo: Qualcuno con cui correre
Autore: David Grossman
Edizione: Oscar Mondadori
Prezzo: 10,00€
Trama: Assaf è un sedicenne timido e impacciato cui viene affidato un compito singolare: ritrovare il proprietario di un cane abbandonato seguendolo per le strade di Gerusalemme. Correndo dietro all'animale, Assaf viene condotto di fronte a inquietanti personaggi, attraverso i quali ricompone i tasselli di un drammatico puzzle: la vicenda di Tamar, una ragazza solitaria e ribelle, fuggita da casa per andare a salvare il fratello, giovane tossicodipendente finito nella rete di una banda di malfattori. "Qualcuno con cui correre" è il ritratto di due adolescenti che si cercano, che forse si amano, che soffrono ma combattono con generosità per qualcosa che è dentro di loro.
Succede qualcosa di magico quando leggi l'ultima riga di un romanzo, e sai che ti resterà dentro per l'eternità, perché quella storia non può finire con l'ultima pagina, quei personaggi continuano e continueranno a vivere sempre di vita propria.
Qualcuno con cui correre è senz'altro uno di quei romanzi che non lasciano indifferenti, che ti catapultano in una storia immensa ricca di personaggi così ben descritti che sembrano veri. Sono veri. Devono esserlo. Non posso credere che Tamar e Assaf non siano personaggi reali. E lo stesso si può dire di tutti i personaggi secondari, ugualmente ben caratterizzati. Sembra di vederli.
E' uno di quei romanzi che profumano di eternità, di immortalità, e che si possono leggere a più livelli e so che ogni volta ci troverei qualcosa di diverso, anche se è soltanto la prima volta che lo leggo. Un vero classico contemporaneo, un romanzo bello e completo come non ne leggevo da molto tempo. Tornerò tra le pagine di Grossman sicuramente.
Qualcuno con cui correre è un romanzo che parla di adolescenza, di coraggio, di difficoltà, di rischio, di responsabilità, di crescita. Parla di un mondo che non è poi così bello, un mondo in cui esistono trappole in cui è così facile cadere, se queste sembrano la soluzione ai problemi, ma in questo mondo è ancora possibile salvare qualcosa, e il gravoso compito spetta ai giovani, che ne hanno la forza e il coraggio.
Assaf e Tamar sono due diversi esempi di coraggio, due facce della stessa medaglia. Lui, Assaf, è un sedicenne un po' nerd che lavora d'estate al municipio per guadagnarsi qualcosa con cui comprare un nuovo obiettivo, e si ritrova ad inseguire per tutta Gerusalemme una cagna che corre, corre dappertutto, per ritrovare la sua padrona, e si ritrova così a ricercare e ad innamorarsi poco a poco di una ragazza che non conosce, una ragazza sparita che gli sembra di conoscere attraverso i racconti di chi l'ha conosciuta: la bizzarra suora di clausura Teodora, sempre in vena di racconti, i diari di Tamar e soprattutto questa cagna, Dinka, così disperatamente devota.
Lei, Tamar, piccola eroina sarcastica e pungente dalla voce d'usignolo, che scappa di casa e escogita un piano difficile e pericoloso per salvare il fratello tossicodipendente dalle mani di un gruppo di malfattori.
Di questi due protagonisti così diversi eppure così simili ho amato la tenacia, la forza, in Assaf nella scelta di ritrovare Tamar e restituirle Dinka ad ogni costo, in Tamar nel piano disperato, nell'ultima speranza riposta nella disintossicazione, nel mettersi in gioco a tutti i costi per salvare quel fratello, l'artista geniale ma troppo insicuro piombato nel tunnel della droga, un mostro che divora e rende dipendente.
“C’è un momento in cui si compie un piccolo passo, si devia di un millimetro dalla solita via, a quel punto si è costretti a posare anche un secondo piede e d’un tratto si finisce su un percorso sconosciuto.”          
Qualcuno con cui correre è un romanzo dolce amaro che non può che lasciare senza parole per la potenza della narrazione, coinvolgente e descrittiva in questo romanzo di formazione che prende vita nell'arco di qualche giorno e vede i protagonisti crescere e cambiare nelle avversità.
E' un romanzo difficile, crudo, da gustare poco alla volta, in piccole dosi. Una storia grandissima, che suggerisco di leggere ai più giovani ma anche agli adulti, perché giovani lo siamo stati tutti, e perché non bisogna mai smettere di avere fede e speranza nel cambiamento. Un romanzo che, una volta concluso, lascia una sensazione di completezza per il finale a cui non manca nulla e di smarrimento, perché una storia del genere è tanto coinvolgente e realisticamente descritta da farti credere che non possa avere una fine.
Gustatevelo parola per parola, sillaba per sillaba, lettera per lettera, fino alla fine.
 
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Giorgia
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sabato 30 maggio 2015

Acquisti del mese di maggio 2015!


Acquisti del mese di maggio 2015!

Buonasera, lettori! Anche maggio è quasi finito e io sono sempre più assente qui t.t me ne rendo conto e mi dispiace moltissimo, ma dopo la maturità sarò sicuramente più presente :) E' un periodo stressante ...

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Giorgia
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venerdì 22 maggio 2015

Il Libraio ~ Maggio 2015


Il Libraio ~ Maggio 2015

    Buon pomeriggio, lettori! Ieri ho ricevuto per posta il nuovo numero del periodico Il Libraio, che mi segnala sempre delle nuove uscite molto interessanti. Peccato che esca soltanto ...

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Giorgia
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mercoledì 20 maggio 2015

WWW Wednesday! #13


WWW Wednesday! #13

  Buon mercoledì, lettori! Lo so, è da qualche settimana che non aggiorno questa rubrica, perdonatemi! Ho letto abbastanza poco nelle ultime settimane e mi sono dedicata quasi per nulla al ...

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martedì 19 maggio 2015

The Coffee Book Tag


The Coffee Book Tag

Buonasera a tutti, lettori! Sono napoletana e si sa, a Napoli il caffè è un rito, una sacralità, un momento particolare della giornata. E anche la vostra Giorgia, da brava napoletana, onora le tradizioni ...

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Giorgia
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lunedì 18 maggio 2015

Recensione: "L'isola delle farfalle" di Corina Bomann


Titolo: L'isola delle farfalle
Autore: Corinna Boman
Edizione: Tascabili Giunti
Prezzo: 5,90€
Trama:
È un triste risveglio per la giovane avvocatessa berlinese Diana Wagenbach. Solo la sera precedente infatti ha scoperto che suo marito l'ha di nuovo tradita e, come se non bastasse, una telefonata dall'Inghilterra la informa che la cara zia Emmely ha le ore contate e che vorrebbe vederla un'ultima volta. Non le resta che fare i bagagli e prendere il primo volo verso l'antica dimora di Tremayne House, dove i suoi avi hanno vissuto per generazioni. Diana non può sapere che cosa l'attende, non sa che in punto di morte zia Emmely le sta per consegnare un terribile segreto di famiglia, custodito gelosamente per anni. Come in un rebus, con pochi, enigmatici indizi a disposizione - una foto ingiallita che ritrae una bellissima donna di fronte a una casa tra le palme, una foglia incisa in caratteri misteriosi, una bustina di tè, una vecchia guida turistica -, a Diana è affidato il difficile compito di portare alla luce che cosa accadde tanti anni prima, nel lontano Oriente, a Ceylon, l'incantevole isola del tè e delle farfalle. Qualcosa che inciderà profondamente anche sul suo destino...
Non vedevo l'ora di parlarvi di questo romanzo perché è stata una piacevolissima sorpresa e ha sicuramente superato le mie aspettative, classificandosi come una delle migliori letture di quest'anno.
Non conoscevo quest'autrice tedesca né avevo mai letto nulla, ma sicuramente tornerò presto a cercare rifugio nelle storie della Bomann, storie che, stando a questo romanzo, hanno tutto ciò che ci solito mi piace in un libro: una bella avventura, uno scenario storico, un pizzico di mistero, e una bella storia d'amore lì dove ci sta bene.
L'isola delle farfalle è innanzitutto un intricato romanzo storico, una sorta di saga familiare, ambientata tra la frenetica Berlino dei giorni nostri, una villa inglese che sembra rimasta ferma all'epoca vittoriana, l'esotica Colombo nello Sri Lanka e la piantagione di tè Vannattuppucci, il cui nome richiama le farfalle.
Ho apprezzato particolarmente gli sbalzi spazio-temporali del romanzo, anche se devo ammettere che all'inizio mi hanno reso la lettura tanto interessante quanto complicata.
Si ha modo di leggere parallelamente, a intervalli regolari di un capitolo, le vicende della protagonista di oggi, l'avvocatessa tedesca Diana Wagenbach che cerca appassionatamente di ricostruire la sua storia familiare, che quasi si sovrappongono alle vite delle protagoniste di ieri, le giovani nobildonne inglesi Grace e Victoria Treymane, antenate di Diana che vissero a Vannattupucci in epoca colonialista. Storie molto lontane nel tempo si rivelano invece sorprendentemente simili e il presente porta ancora i segni del passato.
Le storie delle donne della famiglia Treymane si intrecciano tra loro e trovano tutte posto in un unico, grande quadro familiare che toccherà a Diana ricostruire. Tra le due storie che si sviluppano parallelamente e si intrecciano, quella più curata è sicuramente quella risalente al 1887, perché è da questa che si evolve tutto il resto, infatti si nota una cura maggiore nella ricostruzione della storia personale delle antenate piuttosto che la biografia dei personaggi presenti, anche se ciò non è un male, è stato un bene approfondire tanto il racconto delle vicende passate affinché si potessero capire quelle presenti.
Il romanzo non risente neanche della leggera prevedibilità delle due storie d'amore principali, perché, seppur prevedibili, hanno dei lati oscuri da mettere in luce e da scoprire.
Personaggio centrale è la giovane antenata Grace, un modello di eroina femminile del tutto non convenzionale, una donna coraggiosa e spregiudicata che cerca di uscire dai rigidi schemi dell'educazione ricevuta dalle giovani vittoriane di buona famiglia, alla ricerca di nuove forme di espressione e della propria voce, della propria strada nel mondo, di sé stessa in un mondo così diverso da quello che conosce.
E forse l'ambientazione esotica che fa da sfondo all'adolescenza di Grace e alle ricerche di Diana servirà ad entrambe per crescere e indagare su se stesse, scoprendo lati di sé fino a poco prima inesplorati.
Consiglio questo romanzo a tutti coloro che hanno voglia di immergersi in una storia lontana, nel tempo e nello spazio, una storia che lasci qualcosa e che conquisti con una narrazione scorrevole e appassionante, con protagonisti complessi e un mistero da scoprire. Un mistero che è il reale protagonista e collante delle vite di ieri e di oggi.
 
"La curiosità non è un male, può aiutare la mente ad aprirsi per accogliere il diverso."
 
x4
Giorgia
Giorgia Blogger

domenica 10 maggio 2015

Recensione: "Chelsea & James" di Giuseppe Cozzo


Titolo: Chelsea & James
Autore: Giuseppe Cozzo (che ringrazio per la copia cartacea)
Edizione: Independent Publishing Platform Amazon
Prezzo: 6,24€
Trama: Nel tentativo di perseguire il proprio personale senso di giustizia, due ragazzi cercano di fuggire da un ingombrante passato, che li condiziona fortemente. La moralità, immancabilmente relativa, viene messa in discussione, mentre un viaggio li porterà via dalla zona in cui hanno imparato a soffrire. Scopriranno che allontanarsi da un luogo è possibile, ma prendere le distanze dalle proprie vite è un obiettivo che può essere raggiunto solo conoscendo sacrifici forse insopportabili.




Chelsea & James è il primo lavoro di un autore emergente italiano, Giuseppe Cozzo.
Questo romanzo mi è piaciuto, ma decisamente meno di quanto credessi e sperassi, leggendo la trama, per una serie di motivi. E mi dispiace dover fare alcune critiche, perché ero partita con delle aspettative abbastanza alte, che sono andate scemando con la lettura. Scopriamo perché!
Si tratta di un romanzo avvincente e ben scritto, in uno stile incalzante da vero thriller, magistrale.
Il romanzo è ambientato in una cittadina americana e i protagonisti sono Chelsea e James, due ragazzi che scappano da un passato difficile e ingombrante, da storie che li hanno visti abbandonati e sofferenti e che, in qualche modo, ne condizionano l'atteggiamento, i comportamenti e le scelte future.
Peccato che questo passato difficile venga soltanto delineato a tratti, all'immaginazione del lettore viene lasciato decisamente troppo da ricostruire.
Il romanzo è decisamente manchevole da questo punto di vista, le biografie dei due protagonisti sono decisamente povere. credo che un adeguato background storico-culturale sarebbe stato necessario per sostenere, spiegare e in qualche modo giustificare i crimini di cui i due giovani si rendono autori sarebbe, crimini che altrimenti, così, sostenuti soltanto da un passato solo vagheggiato, risultano assurdi, ingiustificati e poco credibili.
Inoltre, se dovessi descrivere i due protagonisti, devo ammettere che non potrei dilungarmi più di tanto in descrizioni, e infatti mi riesce difficile anche farlo in una recensione.
 Niente, sto cercando in tanti modi diversi di dirvi che di questi due ragazzi si sa poco o nulla, e questo è, a mio parere, il difetto più grande di questo romanzo, che ai miei occhi ha perso molti punti per questa ragione.
Adesso che abbiamo analizzato e coperto con un velo questo aspetto, passiamo agli aspetti positivi di questo romanzo.
Abbiamo già parlato dello stile dell'autore che conferisce al romanzo un ritmo incalzante da vero thriller, ricco di colpi di scena.
Il romanzo cela tra le righe un tema serio e complesso, mira ambiziosa per un autore giovane, quello della moralità, che è immancabilmente relativa, citando la quarta di copertina. Ora, tralasciando le mie opinioni personali sul tema, devo ammettere che questo è ben inserito nella trama e la domanda di fondo di tutto il romanzo è appunto: possono due criminali efferati essere puri d'animo?
La risposta che ci da l'autore è positiva. Chelsea e James, nonostante i crimini di cui si rendono autori, sono sempre presentati come due eroi in qualche modo positivi, e il loro amore viene presentato come simbolo di purezza d'animo. Ci si chiede se i due giovani innamorati, i ragazzi che si tengono per mano e che si divertono insieme al luna park, e i due criminali, ladri e assassini, possano essere le stesse persone... E ci si chiede, in effetti, quante persone diverse ci siano in ognuno di noi.
 
"Negli occhi di Chelsea vedo qualcosa che mi spinge ad andare avanti. Non solo. Qualcosa che mi guida, che mi conduce lungo la strada da seguire, e non si limita ad indicarmela. È una strada che potrei non essere in grado di percorrere. Non so se sia in difetto di coraggio o capacità, ma sento che dovrei provarci ugualmente. A qualunque costo."  
 
L'appassionante storia del viaggio-fuga di Chelsea e James termina con un ultimo, inaspettato colpo di scena, che mi ha ricordato il finale di un'altra celebre opera letteraria. Chiaramente non lo rivelerò, non si rivela mai il finale di un giallo o di un thriller! A voi il piacere di lasciarvi ammaliare da questa storia.
Nonostante le mie critiche iniziali, devo ammettere che il romanzo è davvero molto scorrevole e si lascia leggere, un capitolo dietro l'altro. Non è un libro da accantonare o da portare per le lunghe, è un libro da leggere tutto d'un fiato.
Lo consiglierei agli amanti del genere, per avere un ulteriore punto di vista a proposito della struttura narrativa e della caratterizzazione dei personaggi, perché leggendo online mi pare di esser stata l'unica a notare alcuni aspetti, ma del resto la letteratura è arte e come tutte le arti è soggettiva, non a tutti lascia le stesse cose e non a tutti lascia davvero qualcosa.
 
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Giorgia
Giorgia Blogger

venerdì 8 maggio 2015

Monthly Recap ~ Aprile 2015


Monthly Recap ~ Aprile 2015

  Buonasera, ragazzi! Mi scuso per il ritardo, mi rendo conto di esser stata davvero poco presente questo mese, e temo che così sarà fino agli esami di maturità! E' l'ultimo mese e devo tener ...

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Giorgia
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Bolle di sapone
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